Mettiamo che le impronte digitali sulla carta d’identità siano utili, cosa di cui io non sono pienamente convinto.
Alcuni enormi inconvenienti ci sono (furto d’identità , uso fraudolento degli archivi, ecc), ma la maggioranza delle persone sembra decisa ad ignorali perché nel rapporto costi-benefici prevalgono i benefici.
Questa potrebbe essere una posizione condivisibile se non ci fossero soluzioni alternative, per fortuna c’è una soluzione alternativa alla memorizzazione dell’impronta che consente di soddisfare tutte le condizioni per le quali è stato deciso di creare un archivio delle impronte di tutti gli esseri umani sul territorio italiano
Spero vengano prese anche ai turisti e agli immigrati irregolari, non solo agli italiani onesti che si fanno la carta d’identità (ci sono anche quelli che la carta d’identiatà se la fanno falsa).
Per conoscere questa soluzione leggete questo articolo, nell’articolo viene usato un termine tecnico, hash, che non è molto conosciuto.
In breve e grossolanamente posso dire che un hash di un’informazione digitale (documento di testo, immagine video) è un numero che viene calolato a partire da questa informazione.
Ogni informazione genere un numero che è unico, cioè non esistono due informazioni che possano generare due numeri uguali.
Partendo dal numero generato non è possibile risalire all’informazione che lo ha generato.
Partendo dal numero generato è possibile se una data informazione mi genera quel numero.
Ovviamente non è una cosa complicata, entrate ogni giorno in contatto con gli hash:
- la vostra banca non conosce il PIN del vostro bancomat, ma solo il suo hash
- la password della vostra casella di posta non è in mano al provider che conosce solo il suo hash
- ……
La banca che al massimo vi ruba i soldi non ha il vostro PIN, volete dare a qualcuno le impronte digitali (di tutti) che danno solo la possibilità di rubare l’identità ?
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